Le rose si potano nel periodo appena precedente alla ripresa vegetativa (semi-dormienza) che, nelle regioni del Nord Italia, si traduce nel periodo di fine gennaio e tutto febbraio.
Si possono praticare potature di riordino a inizio autunno, accorciando lievemente la vegetazione, soprattutto in varietà molto vigorose e disordinate.
Nei luoghi in cui la vegetazione e la fioritura è quasi continua, si consiglia comunque di intervenire nei periodi più freschi in modo di indurre la pianta ad una dormienza.
Per le specie e varietà che amano il caldo (Tea, Cinesi, Noisette, Bancksiae, Gigantea e i loro ibridi), si possono praticare coraggiose potature verdi anche dopo la prima fioritura.
In luoghi riparati e protetti e laddove ci siano microclimi, è possibile potare anche in pieno inverno o non appena si siano raggiunte le condizioni minime per indurre la pianta alla dormienza (temperature medie inferiori a 10°C).
Quando Non si Potano le Rose
Le rose non vanno potate in fase di crescita attiva, ovvero nella fase che va dal germogliamento alla formazione dei nuovi getti e foglie.
Non vanno mai potate in condizioni di gelo intenso, sia perché la gemma al di sotto del taglio potrebbe morire, sia perchè la pianta non essendo in attività non riuscirebbe a cicatrizzare le ferite.
Durante periodi di forte caldo, tagliare troppo la vegetazione delle piante può favorire la bruciatura dei rami che erano meno esposti al sole.
Perché si potano le Rose
Per accelerare lo sviluppo di nuovi getti vigorosi e sani che sostituiscano quelli vecchi ed indeboliti.
Facilitare la circolazione dell’aria all’interno della vegetazione, per prevenire l’insorgenza di malattie.
Per ottenere una pianta in forma armoniosa e incoraggiare la fioritura nel corso della stagione.